Uno dei prodigi di questa regione è la cantina Terre del Barolo di Castiglione Falletto, nata tra le vigne che danno origine ad uno dei vini più blasonati del mondo, il Barolo. Una casa dei contadini, perché tali sono rimasti i trecento soci che compongono quella famiglia; ogni socio vive la terra, la coltiva e la nutre, ogni casata con la sua cultura, la sua storia e le sue abitudini dà un valore aggiunto, che va a riempire di avvenimenti quella realtà.
Questo è la cantina Terre del Barolo.
La magia di un popolo di lavoratori che ha fatto di quel vino un miracolo, un miracolo che vede nella vendemmia la sua sublimazione quando il grappolo abbandona la vigna e va a riposare nel legno. Nel riposo si determinerà la grande annata che arriva da una terra speciale dove un insieme di viticoltori ha dato dignità al vino.
Questa piccola storia, quasi una favola, ha fatto sì che molti coltivatori nel passato non abbandonassero il loro podere, quella grande idea ha garantito il decoro, ha dato lustro e grandezza al lavoro.
Oggi quelle uve, quel vino sono diventati un simbolo dell’italianità e quella cantina un punto di riferimento culturale per un piccolo mondo antico che conserva il passato e dona alla modernità un emblema.
[Clicca sulle date o usa le frecce della tua tastiera per navigare]
Arnaldo Rivera, maestro e sindaco carismatico di Castiglione Falletto e uomo dotato di grande sensibilità per il territorio, decide insieme ad un gruppo di 21 viticoltori della zona di costituire una cooperativa. I primi passi della nuova struttura sono molto difficili e tormentati, anche per l’ostilità di alcune grandi cantine e mediatori che temono di perdere il monopolio del mercato.
Prima vendemmia, i soci sono già a quota 362 e iniziano i lavori di realizzazione della cantina.
Anticipando le normative oggi in vigore la cantina inizia un programma di assistenza tecnica ai soci viticoltori indirizzandoli, per la difesa fitosanitaria, all’acquisto in comune di prodotti tradizionali, di composti biologici e di concimi naturali. L’estensione delle vigne dei soci raggiunge i 650 ettari e rimane pressochè invariata fino ai nostri giorni.
Acquisto strategico da parte della cooperativa di un vigneto di Nebbiolo da Barolo nel prestigiosissimo cru Rocche di Castiglione a Castignone Falletto.
Ampliamento della cantina e realizzazione wine shop di 500 m2 dove il cliente può trovare un grande assortimento di bottiglie ma anche il vino sfuso, vero punto di riferimento per i consumatori della Langa ma non solo.
Acquisto da parte della cooperativa di un secondo vigneto di Nebbiolo da Barolo nel cru Boiolo a La Morra, situato all’estremità delle Rocche dell’Annunziata.
Completamento dei lavori di ampliamento della nuova bottaia, del magazzino e introduzione della nuova linea di imbottigliamento.
I paesaggi vitivinicoli delle Langhe sono patrimonio mondiale UNESCO. E’ questo il risultato eccezionale di una “tradizione del vino” che si è trasmessa ed evoluta dall'antichità fino ad oggi, costituendo il centro della vita socio-economica del territorio, grazie ad un ricco patrimonio di saperi e tecniche, basati sulla profonda conoscenza dei vitigni qui coltivati da secoli (Nebbiolo in primis) e della loro capacità di adattamento alle condizioni ambientali.
Comincia una nuova storia di vino: ArnaldoRivera, un viaggio nei cru storici del Barolo.
Prima gamma di vini biologici integralmente prodotti dalla Cantina Terre del Barolo.
La cantina viene ampliata e rinnovata: nuova bottaia sotterranea e nuovi locali dedicati all'esperienza del vino: enoteca, sala degustazione e sala multimediale. Il viaggio continua nel nome della qualità e della sostenibilità ambientale.